Orientamento post diploma

Come consigliare le scelte appropriate agli studenti?

Per ciò che concerne il sostegno agli studenti nella scelta delle attività da intraprendere conclusa la secondaria, bisogna premettere che gli insegnanti hanno un ruolo specifico e non possono per questo essere in senso stretto gli orientatori dei propri alunni. L’orientamento richiede una terzietà che non è possibile pretendere nella relazione tra il docente e i propri studenti. Gli insegnanti hanno, tuttavia, anni di tempo per influenzare in maniera specifica lo sviluppo degli studenti e influire di conseguenza anche sulle scelte che potranno fare durante gli studi e al termine degli stessi. Si presume che gli studenti richiedano un supporto specifico agli insegnanti dal momento in cui dovranno scegliere come proseguire dopo la maturità; ed è in questo momento che i docenti possono svolgere un ruolo particolarmente significativo lavorando principalmente su quattro aspetti fondamentali:

In primo luogo, riflettendo con gli studenti sul contesto in cui ci si trova. E’ vero che è possibile che le persone si muovano sul territorio e che si spostino da un posto all’altro ma le caratteristiche economiche, sociali, tecnologiche e produttive del proprio territorio di riferimento dovrebbero essere un elemento da prendere in attenta considerazione dal momento in cui si pensa a un Corso di studi. Esistono delle aree nel nostro paese fortemente caratterizzate da una tecnologia particolare, da un prodotto peculiare e da un mercato specifico; pertanto sarebbe sicuramente poco opportuno non esaminare le possibilità che sono offerte nel proprio territorio di riferimento;

  • un secondo elemento su cui occorrerebbe portare a riflettere gli studenti sono le opportunità reali, nel senso che occorre considerare quali siano i Corsi di studio presenti nel territorio. In qualche modo anche quest’analisi fa parte della generale riflessione sui contesti, ma è sicuramente un elemento da prendere in considerazione per la distribuzione ineguale delle opportunità sul territorio nazionale;
  • un altro elemento decisivo è legato alle caratteristiche dello studente. In altre parole, gli elementi che sono legati alle sue aspirazioni, ai suoi desideri e alle sulle motivazioni. C’è però da fare attenzione al fatto che, come ben noto a tutti gli orientatori, riuscire a capire esattamente cosa si voglia fare, cioè di riuscire a penetrare a fondo nel mondo delle aspirazioni e dei desideri, è estremamente difficile. Pertanto, questo è uno dei terreni dove gli insegnanti possono svolgere un ruolo particolarmente importante. Infatti, conoscendo gli studenti per anni, hanno la possibilità di aiutarli a riflettere sulle proprie aspirazioni e sulle proprie reali motivazioni;
  • il quarto elemento, anch’esso decisivo, sono le risorse personali. Anche se quest’attività si discosta sensibilmente dal loro ruolo istituzionale, dovrebbero cercare di aiutare gli studenti a comprendere effettivamente le loro risorse individuali. Qui si tratta di valutare le conoscenze che hanno maturato in quelle che sono ormai chiamate soft skills, cioè quelle capacità aspecifiche che hanno la possibilità di essere utilizzate nel corso della vita e che sono utilizzabili in diversi ambiti della vita privata e professionale.

In effetti una delle caratteristiche delle soft skills è quella di essere long life, vale a dire che sono delle capacità che prescindono dai contesti specifici di riferimento e sono utilizzabili indipendentemente dall’ambito in cui ci si troverà nell’arco della propria vita. È evidente che in un mondo come quello in cui ci troviamo e ci troveremo a vivere, caratterizzato da processi di trasformazione ed innovazione continui, queste saranno le capacità in grado di fare la differenza. Su cosa siano queste soft skills ne dovremmo parlare a lungo, ma in questa sede possiamo accennarne qualcuna a titolo esemplificativo: la capacità di problem solving, la capacità decisionale, la capacità di affrontare positivamente il cambiamento e l’autoefficacia, ovvero il convincimento nelle proprie risorse. Queste sono solo alcune delle soft skill, le quali mettono in condizione le persone di affrontare in maniera positiva la complessità: sono, in altre parole, degli elementi fortemente predittivi di un positivo sviluppo formativo, ma in definitiva, anche dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Autore di questo articolo è Giorgio Sangiorgi, Professore di Psicologia delle Organizzazioni e creatore di MITO

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